Con queste parole Tefilo Stevenson, il primo pugile della storia a vincere tre medaglie d’oro alle Olimpiadi, ha rinunciato a sfidare Muhammad Ali, dimostrando la sua fedeltà ai valori della rivoluzione cubana. Gli è stato offerto un impegno da un milione di dollari da un promotore statunitense che voleva che lasciasse la sua isola e diventasse professionista a Cuba. Cuba si sta aprendo al professionismo nel pugilato, anche se l’incontro tra le leggende del ring non si è mai giocato. A 60 anni dall’abolizione del boxeo rentado a favore della boxe amatoriale, questa è una svolta. La Federazione cubana di pugilato ha firmato un contratto di rappresentanza con la compagnia messicana Golden Ring, come annunciato dal presidente della federazione nel programma radiotelevisivo di stato Mesa Redonda. “Da tre anni e mezzo lavoriamo a un contratto che corrisponde veramente alla filosofia dello sport cubano, per quanto riguarda l’inclusione dei nostri pugili nella boxe professionistica”, ha affermato il vicepresidente dell’Inder. “Partecipare ai campionati professionistici aumenterà il nostro livello di competizione, perché affronteremo pugili di alto livello come noi e questo ci permetterà di rimanere nell’élite della boxe”, ha commentato il capitano della nazionale cubana di boxe Julio César La Cruz. Dopo il trionfo della Revolucin, Cuba bandì lo sport professionistico, che era contrario ai principi rivoluzionari. La boxe cubana eccelleva a livello mondiale, soprattutto alle Olimpiadi, con 41 ori e 80 titoli, un dominio assoluto. Nonostante le numerose condanne dell’ONU, l’embargo statunitense colpisce Cuba da oltre 60 anni. Più di 200 misure sono state emesse dalla Casa Bianca durante il mandato di Donald Trump, dalle restrizioni ai viaggi a Cuba e alle compagnie internazionali che commerciano con il paese caraibico alle limitazioni alle rimesse, fonte di sostentamento per molti cubani. I Domadores, così sono soprannominati i pugili della nazionale cubana, hanno potuto iniziare a gareggiare a livello semiprofessionale, partecipando alle World Series of Boxing (Wsb): delle cinque edizioni a cui hanno preso parte. L’apertura nel pugilato non significa un tutto libero: la formazione dei boxeadores continuerà ad aver luogo nell’isola, mentre dirigerà una commissione guidata dalla Federazione cubana di pugilato. Il rapporto di Cuba con la boxe, che potrebbe essere fuori dal programma dei Giochi Olimpici a partire da Los Angeles, è una storia d’oro. Félix Savn, il pugile di maggior successo nella storia, è uno dei tanti pugili cubani con i guantoni. Nato nell’Oriente cubano, vera roccaforte della tradizione pugilistica isolana, il 32enne è senza dubbio il miglior interprete della filosofia di Alcide Sagarra, il più grande maestro di boxe della storia di Cuba. Stevenson, che avrebbe compiuto 70 anni il 29 marzo, non ha voluto rinunciare al socialismo, anche se non cade. I pugili cubani possono diventare professionisti dopo 60 anni.

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