La metodologia per misurare la concentrazione dei coronavirus nelle acque reflue è stata sviluppata presso l’Università Statale di Milano sotto la guida di Elena Pariani e Sandro Binda. Le persone con sars-cov-2 possono espellere il virus con le feci, anche se non hanno sintomi. Sara Castiglioni, capo dell’Unità Biomarcatori Ambientali Mario Negri, ha affermato che questo ha aperto la strada al monitoraggio della presenza del virus nelle acque reflue. L’implementazione di questo nuovo approccio alla sorveglianza di sars-cov-2 ci permette di avere un vantaggio sul virus, anticipandone la massiccia diffusione con due settimane di anticipo ed eventualmente intercettando l’introduzione di nuove versioni. Grazie alla rete lombarda per il monitoraggio epidemiologico delle acque reflue urbane, è stato possibile monitorare la diffusione del virus nelle principali città lombarde. Giovanni Nattino, responsabile dell’Unità di Inferenza Causale Mario Negri in Epidemiologia e responsabile delle analisi statistiche, afferma che la situazione fotografata dai dati mostra che i vaccini sono stati fondamentali nella prevenzione dei sintomi della malattia. Lo studio sulla presenza del virus nelle acque reflue milanesi agli stessi livelli di novembre 2020 e 2021.

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