Addio a Benedetto XVI, Papa del dialogo ecumenico

L’ultimo giorno del 2022, Joseph Ratzinger si è spento nel convento in Vaticano.

Trascorse un breve periodo come prigioniero di guerra nel campo alleato vicino a Ulm dopo aver disertato nell’aprile 1945.

Il 29 giugno 1951, all’età di 24 anni, insieme al fratello maggiore Georg fu ordinato sacerdote dal cardinale Michael von Faulhaber, arcivescovo di Monaco e Frisinga.

Ha ricevuto la consacrazione episcopale di Würzburg il 28 maggio 1977 dopo essere stato nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga da Papa Paolo VI.

Ratzinger è stato eletto Papa nel pomeriggio del 19 aprile 2005, durante il secondo giorno del conclave.

Già a meno di un mese dalla sua elezione al soglio pontificio nel 2005, Ratzinger ha mostrato grande determinazione contro il fenomeno degli abusi, ad esempio allontanando dalla Chiesa diversi religiosi responsabili di abusi sessuali su minori, stabilendo anche norme e linee guida più stringenti contro questi casi, fino a decisioni inedite, tra cui la soppressione della presenza dei monaci nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme.

Iniziò a scrivere una nuova enciclica per completare la sua trilogia delle virtù teologali.

Benedetto XVI ha consegnato la lettera enciclica al suo successore Francesco, che l’ha firmata.

Il Papa ha voluto continuare gli insegnamenti della Chiesa in relazione alla giustizia sociale nella terza enciclica.

Il dialogo tra il Patriarcato di Costantinopoli e l’intera Chiesa ortodossa è uno dei punti di svolta fondamentali del pontificato di Benedetto.

L’accoglienza nella Chiesa cattolica dei fedeli e del clero anglicano è stato uno dei momenti salienti del rapporto ecumenico tra le due Chiese.

La rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI, avvenuta il 28 febbraio, ha lasciato spazio a un conclave per il suo successore.

L’elezione di papa Francesco al soglio pontificio è avvenuta la sera del 13 marzo 2013, dopo che Benedetto XVI non ha preso parte al conclave.