Martin Carr senza I Boo Radleys. I nuovi fischi ci hanno tranquillizzato, ma non ci faranno rimpiangere il passato?. La cosa migliore e più saggia da fare non è sostituire Martin con Tim Brown, Simon ‘Sice’ Rowbottom e Rob Cieka. Il piatto di Boo Radley è ricco di piacevoli melodie, ottimi intrecci vocali e un jangle-pop arricchito da quel nostro gusto leggermente psichedelico, capace di mescolare gli anni ’60 con qualche arrangiamento un po’ più ridondante, ma che non diventa per niente pesante. La voce di Sice è inconfondibile e la sentiamo al servizio di delizie pop come “Keep On With Falling”. La canzone “I Say A Lot of Things” ha un accenno dei leggendari “horns a la Boo Radlyes” e un giro reggae. Senza Martin la scrittura è più lineare e classica, e per chi ricorda con piacere il disco di Eggman, crediamo che ci sarà un piacevole dentifricio. L’ottima apertura di “I’ve Had Enough I’m Out” è il perfetto biglietto da visita, solare e ben arrangiato, mentre la compattezza melodica di “A Full Syringe And Memories Of You” è la parte migliore dell’album. C’è una canzone chiamata “Call Your Name”, una canzone chiamata “Here She Comes Again” e una canzone chiamata “I Can’t Be What You Want Me To Be” nella seconda parte. La chiusura di “Alone Together” mi ricorda l’Electric Soft Parade, con l’aria e la melodia che si dispiegano tra il piano e questi colpi di chitarra più forti sempre portati alti da un perfetto Sice. Sono tornati i Boo Radley!. The Boo Radleys – A Full Syringe and Memories of You sono un brano.

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