I suoi occhi si spalancano per lo shock quando vede che è una donna. Il menù dell’accompagnatore non comprende i prezzi delle portate, ma quello portato a voi sì. Questo non è il problema per la persona. Si presume che gli uomini debbano pagare il conto. Dice in uno dei video che solo gli uomini ottengono un menu con i prezzi. La regina dei reality è bombardata dai commenti di uomini italiani arrabbiati che insistono sul fatto che il menu femminile sia solo una tradizione innocua. Il doppio menu è il frutto di una tradizione misogina, secondo Chatfield. Sostiene che l’idea che gli uomini paghino al ristorante provenga da un’epoca in cui le donne non avevano conti in banca e si presumeva che fossero finanziariamente dipendenti. Ha pagato il conto al ristorante boujee di Venezia, dove ha cenato con il suo ragazzo. La donna che sta per diventare milionaria grazie alla sua carriera mediatica a soli 26 anni, si è già fatta un nome nel campo del femminismo, con la parola “femminista” tatuata sul braccio. Il programma radiofonico Hot Nights, che affronta il tema della parità di genere, è ancora riportato dal Daily Mail. Konrad Bie-Stephen è un falegname apparso nella versione australiana di The Bachelorette. Non c’è dubbio nella mente della coppia che il capofamiglia sia lei. Non mettono i prezzi nel menu per le donne in Italia. Le donne non possono pagare se è più costoso. Non è solo una critica alla sfera italiana. Se al mio posto ci fosse un menù di cortesia, non verrebbe presentato alla donna perché le sarebbe chiaro l’alto importo che la sua compagna pagherebbe per trascorrere quella serata. Le opinioni non erano sempre state unanimi. Non è un menu per donne ma un menu di cortesia per gli ospiti, e chi è stato invitato non vede i prezzi accanto ai piatti, nella stessa logica di quando si porta un regalo a un’amica. C’è invece chi si è opposto, dicendo che è un’eredità anacronistica di ciò che veniva chiamato carino per le donne, ma oggi chi lo riceve non si sente uguale e quel menu diventa una mancanza di rispetto. Ai tempi dei nostri nonni, gli uomini si toglievano il cappello davanti alle donne e davano loro posto sui mezzi e nelle sale d’attesa. “Sono solo i maschi ai prezzi indicati?” era la domanda posta dall’art.

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