La terza edizione di Street Art For Rights a Roma racconta e diffonde la cultura dell’abitare sostenibile attraverso la street art all’insegna di 17 obiettivi di sviluppo sostenibile.

Street Art for Rights si è affermato come punto di riferimento per la street art in Italia con oltre 30 opere realizzate a Roma nelle periferie di Corviale e Settecamini.

Un vero e proprio museo a cielo aperto che offre a tutti gli appassionati e non, soprattutto durante le festività natalizie, la possibilità di conoscere una “Nuova Roma” inedita e poco conosciuta.

Le periferie hanno rivitalizzato l’arte del passato.

Una galleria d’arte dove le opere non sono confinate ad un pubblico elitario ma raggiungono sempre più cittadini si può trovare grazie a Street Art for Rights.

Il progetto Street art for Rights nasce con l’intento di portare l’arte nei quartieri con contesti difficili della periferia di Roma e adottando i 17 Obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

La terza edizione degli artisti è stata selezionata per il loro impegno civile oltre che per il loro segno e impatto artistico.

Tutti gli artisti sono tornati con un’immagine potente del concetto chiave di sviluppo sostenibile.

Le pareti sono state realizzate utilizzando le speciali vernici del brevetto AirLite, prodotti in grado di trasformare gli inquinanti in molecole di sale e avviare il processo di fotosintesi.

Street Art for Rights è più di un semplice festival, è una vera e propria azione artistica e sociale, che attraverso la street art mira ad ampliare lo spazio dedicato alla testimonianza di buone pratiche sulla governance sostenibile, con la volontà che queste si moltiplichino, creando una filiera reazione di ” Con i suoi ritratti romantici che portano alla riflessione sui fragili rapporti umani, Attorep ha interpretato il Global Goal numero 10 come Ridurre le disuguaglianze.

Il fondatore e art director del festival OSA Operazione Street Art è uno street artist italiano.

Ha iniziato a farsi conoscere nella periferia di Roma nel 2015.

Davide Toffolo e Marqus hanno raffigurato un enorme gorilla come re di una città dai confini e dall’estensione indefinita.

Marqus è uno street artist pordenonese.

L’urban artist di fama internazionale Etnik, attivo da oltre 30 anni nel panorama dell’arte urbana, per i suoi murales si è ispirato all’obiettivo numero 12 con “La Casa nella Casa”, titolo della sua opera che era una visione di vera e propria architettura abitativa dedicata a ecologico e riciclaggio.

Il precario equilibrio dell’essere umano e la velocità costante del mondo contemporaneo sono rappresentati dalle illustrazioni geometriche fatte di forme, volumi e colori.

Anche con questo muro, Etnik porta avanti una personale ricerca artistica capace di trasmettere un messaggio forte, il punto di vista dell’artista sulla città e le parti che la compongono, e con esso sviluppare la sua peculiare poetica.

È uno degli artisti di strada di maggior successo al mondo per via del suo stile inconfondibile.

Ha sempre cercato una nuova strada per superare i limiti classici della disciplina portando la pittura murale ad alti livelli, progettando e organizzando anche eventi che hanno riunito i migliori artisti del panorama europeo.

Dopo il 2001 il suo modo di dipingere inizia ad evolversi verso forme geometriche e architettoniche, a partire dal lettering che diventa la base su cui Etnik imposta l’intera struttura concettuale e compositiva della sua ricerca artistica.

Il passare del tempo è prezioso per salvare l’ambiente.

Le sue opere sono caratterizzate da una disordinata armonia di linee, forme e volumi che si fondono tra loro con colori tenui e armoniosi.

Ogni pianta ha una connessione con l’ambiente, lo spazio o il contesto in cui viene creato il murale.

Barbara Oizmud ha fatto molte riflessioni sulla vita sott’acqua e sulla diffusione delle microplastiche nei mari.

Il 14° obiettivo dell’Agenda delle Nazioni Unite è la conservazione e l’uso sostenibile degli oceani, dei mari e delle risorse marine per uno sviluppo sostenibile.

Lo staff di David Lynch ha scelto cinque fotografi provenienti da tutto il mondo per realizzare un reportage fotografico del suo primo Festival musicale “Festival of Disruption”.

Goal 15 è rappresentato dall’opera di Natalia Rak: una bambina, o forse una creatura dei boschi mentre seduta su un tronco, come nella tradizione fiabesca, suona il flauto, che attraverso la sua melodia dà vita a una danza di piante, fiori e farfalle.

Ha partecipato a molti prestigiosi eventi di street art, come POW!, ed è stata protagonista di numerose mostre collettive.

L’artista ha raffigurato una donna come simbolo di giustizia.

L’ultimo simbolo attorno alla figura sono due colombe di carta che ci mostrano la fragilità della pace.

NSN997 ha realizzato un muro intitolato “Cooperazione” che rappresenta l’unione di diverse discipline, saperi, culture, etnie e generazioni che compongono l’anello centrale, simbolo di una nuova visione ecologica, egualitaria e sostenibile del mondo.

L’evoluzione della street art nell’ultimo decennio li ha portati a sviluppare il proprio stile.

MArteSocial, incubatore focalizzato sulla soluzione di problemi sociali attraverso progetti artistico-culturali in grado di generare un impatto positivo sugli abitanti dei quartieri meno sviluppati, ha sviluppato Street Art for Rights.

L’obiettivo principale di MArteGallery è dare spazio a giovani emergenti, sostenere artisti e gallerie, diffondere l’accessibilità della cultura e dell’arte con la possibilità di acquistare le opere esposte.

Una vera e propria “etichetta d’arte” dedicata ad artisti e gallerie emergenti, che offre consulenza gestionale e di comunicazione, ma anche supporto, conoscenza e strumenti per operare nel mondo dell’arte contemporanea.

Street Art for Rights è stato scritto dalla Gazzetta di Roma.

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