Nel Mondiale iraniano il calcio si intreccia con la politica e un torneo che potrebbe regalare un risultato storico con la prima qualificazione agli ottavi alla portata.

Il popolo iraniano non può essere pacificato dopo la morte di Mahsa Amini, quindi non c’è nulla di consolante nella storia.

Centinaia di morti, migliaia di arresti e due mesi di terrore hanno pesato sulle spalle del torneo nazionale rivelazione.

I Mondiali e la richiesta di aprire gli stadi ai tifosi hanno aperto la strada alla lotta per i diritti delle donne in questo Paese.

È possibile che questo sia il motivo per cui le aziende del Qatar non scaldano il cuore degli iraniani.

Il Team Melli, soprannome affettuoso che in persiano significa semplicemente “nazionale”, è sempre stato l’orgoglio del Paese, anche se non ha mai vinto un Mondiale nella seconda fase.

Se vogliamo capire dove nasce il conflitto in un torneo che dovrebbe solo portare un po’ di pace in un momento difficile, bisogna tornare al 16 settembre, quando una donna muore in Iran dopo essere stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo e le rivolte che continuano a incendiare il mondo.

In casa, invece, le prime posizioni sono cominciate da atleti e volti noti: come il già citato Ali Kiarimi, o Hossein Mahini, arrestato, o ancora Ali Daei, il calciatore più famoso della storia iraniana, a cui è temporaneamente revocato il passaporto, fino alla petizione alla Fifa per chiedere l’esclusione dell’Iran dai Mondiali.

Tutti vogliono un gesto dalla Nazionale, ma non arriva.

Il 14 novembre, quando la squadra sarà ricevuta a palazzo dal presidente Raisi, sarà la fine del Team Melli.

Veniamo all’Iran-USA.

La prima storica vittoria in un Mondiale non può più essere una semplice partita, e tutto ebbe inizio nel 1998.

Una vittoria contro gli Stati Uniti sarebbe il momento più importante nella storia del calcio iraniano.

La visita istituzionale che nessuno ha perdonato alla Nazionale potrebbe essere strumentalizzata dal governo.

700 dissidenti sono stati rilasciati dalle autorità dopo il successo con il Galles, tra cui il calciatore Voria Ghafouri.

L’Iran può beneficiare di questa Coppa del Mondo.

L’articolo Mondiali, Iran-Usa: la nazionale ostaggio tra l’impresa sportiva e il popolo in rivolta che chiede sostegno contro il regime viene da Il Fatto Quotidiano.

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