Il centro di ricerca Luiss School of European Political Economy e Unindustria hanno realizzato uno studio sul settore farmaceutico e biomedico nel Lazio.

Dalla ricerca, che ha analizzato l’impatto sull’economia regionale del settore in termini di produzione, occupazione, valore aggiunto, export, ricerca e sviluppo, è emerso il ruolo centrale del settore nell’ecosistema laziale, sia in termini quantitativi che qualitativi.

Sono intervenuti Massimo Scaccabarozzi, presidente della sezione Farmaceutica e Biomedicale di Unindustria; Paolo Orneli, assessore allo sviluppo economico, commercio e artigianato, ricerca, start-up e innovazione della Regione Lazio; Pierpaolo Pontecorvo, presidente di Unindustria Latina; Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina; Stefano Manzocchi, prorettore alla ricerca Luiss Guido Carli; Valentina Meliciani, direttrice della Luiss School of European Political Economy; Raffaello Bronzini, responsabile della Divisione Analisi Economiche Territoriali e Ricerche della sede di Roma della Banca d’Italia e Gian Paolo Manzella Svimez e Giovanni Tria, Enea Tech e Fondazione Biomedica.

Il settore farmaceutico e biomedicale occupa una posizione chiave nell’economia dei Paesi avanzati, collocandosi al primo posto per spesa in ricerca e sviluppo per addetto e per alto valore aggiunto per addetto.

Il settore ha una valenza strategica per la specificità dei beni prodotti che generano esternalità positive.

La produzione di nuovi farmaci può ridurre i costi del sistema sanitario nazionale.

Il settore farmaceutico e biomedicale si colloca al primo posto tra le industrie manifatturiere per valore aggiunto, per stipendi distribuiti sul territorio, e per export, nel Lazio.

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