Dopo una pausa di sei anni dal loro precedente “Hidden City”, la band formata dal carismatico Ian Astbury e dal chitarrista Billy Duffy ci regala un ottimo album, “Under The Midnight Sun”, che ha giustamente ricevuto unanimi consensi.

È stato difficile scegliere le dieci canzoni “migliori” perché amo i Cult e quelli del periodo pre-millennium.

Ho deciso di non inserire nella top ten le canzoni relative al periodo pre-reunion perché ho apprezzato molti episodi omonimi del 1994.

Il primo singolo estratto dal loro quarto album, una canzone che è diventata un cavallo di battaglia della band per la sua naturale capacità di essere una hit, con il suo ritornello coinvolgente sostenuto da trascinanti chitarre.

Il primo singolo tratto dall’album “Peace” che faceva parte delle registrazioni, fu abbandonato almeno fino al cofanetto “Rare Cult” che conteneva l’intero disco.

“Love Removal Machine” ha un’incisione diversa da “Peace”, e nel finale di “Electric”, le chitarre sono impresse.

Una canzone con molti suoni anni Ottanta.

La prima canzone scritta dalla band è stata “Spiritwalker”, che è stata pubblicata diversi mesi prima dell’uscita dell’album.

Una canzone del loro sesto album, quello pre-millennium, è la più cruda e dura.

Il pezzo è accompagnato da una pesante base rock blues e da una voce di Astbury.

È quasi impossibile stare fermi durante i due minuti e mezzo di questo pezzo incalzante.

Tutte le canzoni del capolavoro “Love” dovrebbero entrare in una top ten separata e continuare a suonare fuori dalle regole.

Una canzone a dir poco perfetta, come l’intero album insomma, estratto come secondo singolo e ispirato da Ian alla cultura dei nativi americani del Nord e alla danza della pioggia del popolo Hopi stanziato nello Stato dell’Arizona.

“Go West” è il secondo singolo dal loro debutto.

Il ritornello di Earworm e le note travolgenti si fecero strada nello streaming moderno, ma fu un successo definitivo dell’epoca.

Le danze indiane dei nativi americani del Nord aprono a “Wild Hearted Son”, bellissimo singolo della band britannica.

È davvero un gran bel disco.

Credo che questa canzone sia molto in alto nell’aria.

“Little Face” è un lato b di “Rain” È ovvio che “She Sells Sanctuary” si guadagna il primo posto.

Una canzone del “capolavoro” divenne la più famosa dei Cult e fu sostituita da Mark Brzezicki dei Big Country.

La prima bonus track è Born to be wild, il terzo singolo e il successo globale degli Steppenwolf furono inclusi nel loro album di debutto del 1968.

Il film del 1969 “Easy Rider” è interpretato da Dennis Hopper, Peter Fonda e Jack Nicholson ed è stato scritto da Mars Bonfire.

La tracklist ufficiale di “Electric” include una versione dei Cult che è probabilmente una delle migliori.

La bonus track Knife Through Butterfly Heart rende omaggio al loro recente album di ritorno.

C’è una canzone semi-acustica chiamata “Knife Through Butterfly Heart” con Astbury.

Tom Morello: le 10 migliori canzoni.

You may also like

Leave a reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *