Siamo andati al confine dopo aver preso la macchina. Sono i piccoli gesti che circondano quelli grandi. L’appuntamento è alle undici del mattino. Roberto e suo marito Valdi volevano che la casa di campagna fosse aperta agli amici oa chiunque avesse bisogno. Con i profughi al valico Fernetti, questa esigenza è come se avesse bussato alla loro porta. Si sono sposati nella città di Trieste. Il dramma che sta passando a pochi chilometri dal loro giardino li ha spinti a fare qualcosa in più, anche se sono buddisti. Ora ospitano un’intera famiglia ucraina della città di Leopoli, con i loro figli Aron, Danylo e Sofiia di 14 anni. Roberto e Valdi sono stati presentati a questa famiglia per caso. Credono che il caso non esista. Siamo andati da Fernetti per scoprire cosa potevamo fare. Roberto è ministro del culto dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. Lui e suo marito sono stati criticati. Non sono mancate le persone che hanno storto il naso quando hanno raccontato la loro esperienza sui social. Roberto dice che il motivo per cui abbiamo postato la foto della nostra famiglia allargata è stata la gioia di condividere l’esperienza che stiamo vivendo e di trasmettere il fatto che questo è qualcosa che si può fare, che non c’è bisogno di avere paura. Non perdono nulla quando aprono la porta di casa. Non siamo in un castello e abitiamo in 80 mq. Abbiamo un giardino, ma non gli spazi interni. Le persone che ci conoscono da decenni ci hanno criticato. Qualcuno ci ha detto che ci accusano di non ospitare migranti afgani. Valdi ha detto che non erano ancora pronti ad accogliere. C’è un momento in cui ti senti come se stessi facendo qualcosa di concreto. Roberto crede che non avremmo problemi ad accogliere persone dall’Afghanistan o dalla Siria. Roberto e Valdi stanno entrambi cercando lavoro a Mykola, dove Valdi lavora come tecnico idraulico, ea Tatjana, dove Roberto lavora come elettricista. Non sono sicuri per quanto tempo rimarranno a Trieste. “Abbiamo trovato una famiglia qui”, ha detto Tatjana. Valdi dice che una cosa è essere in due, un’altra in sette. Il Borsch è una zuppa che piace a Roberto e Valdi. Mykola porta i bambini a letto dopo che si sono addormentati tra le braccia di me e Roberto. Sarà l’unica cosa che ci mancherà di più.

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