Pensiero critico per proteggere gli ucraini dalla campagna di disinformazione della Russia.

Chi è più a rischio di credere a false informazioni in una campagna pro-Cremlino? Lo studio ha rilevato che gli ucraini impegnati in un pensiero più analitico avevano meno probabilità di credere alla propaganda pro-Cremlino. È uno spazio informativo unico a causa dell’alto volume di attacchi di disinformazione dalla Russia e della sua storia di sfiducia nelle istituzioni, che lo rendono molto diverso dalle democrazie occidentali dove sono stati condotti la maggior parte degli studi. Finora non si sapeva se il pensiero analitico e la capacità di identificare le falsità sarebbero stati gli stessi in spazi informativi come quello in Ucraina. I ricercatori hanno scoperto che le persone che si affidano maggiormente a giudizi rapidi hanno maggiori probabilità di credere alle notizie false. I risultati mostrano un modello simile alla ricerca precedente. Nonostante la scarsa fiducia nel governo e nei media, gli standard giornalistici deboli e gli anni di esposizione alla disinformazione russa, gli ucraini che si impegnano in un pensiero più analitico sono in grado di distinguere meglio la verità dalla bugia. Il pensiero analitico può essere utilizzato per affrontare problemi complicati valutando le informazioni. Il professor Erlich afferma che le persone che cercano prove a sostegno delle affermazioni hanno maggiori probabilità di distinguere la verità dalle bugie. I ricercatori affermano che l’ambiente ha reso più difficile per gli ucraini distinguere la realtà dalla finzione online. Ci sono prove evidenti che il pensiero critico aiuta a ridurre le convinzioni. Lo studio fa luce su come possiamo migliorare l’ambiente dell’informazione nei paesi che affrontano simili campagne di disinformazione. Ci sono ulteriori informazioni sul caso del pensiero analitico contro la disinformazione di ProKremlin. Prove dall’Ucraina. Il pensiero analitico funziona contro la disinformazione pro-Cremlino?

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