L’aumento dei casi positivi al Covid-19 in questi giorni testimonia la freddezza dei numeri che l’incubo degli ultimi due anni non è del tutto alle spalle. Se la variante Omicron-2 potrà rappresentare la quinta ondata del contagio solo le prossime settimane lo potranno dire, ma l’analisi della situazione attuale consente agli operatori sanitari di guardare con fiducia al futuro e alle possibili pressioni sull’ospedale sistema che, come nella quarta ondata. Il direttore del dipartimento testa e collo dice che hanno bisogno di capire perché i casi sono aumentati. Ci sono diverse ragioni per l’aumento. C’è invece la possibilità di una variante di Omicron chiamata Omicron 2 che non va trascurata. Se i non vaccinati sono i più esposti e finora i ricoveri ospedalieri li hanno colpiti quasi tutti, siamo in un periodo in cui la protezione vaccinale comincia a perdere di efficacia, come accade per chi ha assunto la terza dose da più tempo. C’è una percezione delle persone sulle misure di contenimento anti Covid. Anche la decisione del governo di rimuovere il pass verde dal prossimo mese è vista come una possibilità per allentare immediatamente le misure, ma non deve esserlo. Anche se l’impatto sulla popolazione ospedaliera è contenuto, al momento la ripresa dei contagi è oggettiva. C’è una quinta ondata?. Pensiamo che sia altrettanto impegnativo come abbiamo passato. Continuiamo, non è finita. L’articolo completo è sul Corriere di oggi.

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