Sfruttando le sue materie prime – acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo sull’elettrificazione dei consumi e sull’efficienza, l’Italia può raggiungere il 58,4% di autonomia energetica, quasi triplicando gli attuali livelli. Un aumento della potenza installata di solare, eolico e idroelettrico può essere ottenuto dall’attivazione di fonti di energia rinnovabile nei territori, alle tecnologie attuali e ai vincoli normativi e strutturali. Lo studio “Verso l’indipendenza energetica italiana: acqua, vento, sole, rifiuti le nostre materie prime” è stato realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con A2A e presentato oggi nell’ambito del Forum The European House – Ambrosetti. Il nuovo scenario economico globale richiede una riflessione sul tema della dipendenza dagli approvvigionamenti energetici e sulla necessità di accelerare il percorso di decarbonizzazione. L’obiettivo della ricerca era capire come la valorizzazione delle fonti energetiche sul territorio italiano possa contribuire all’indipendenza energetica del Paese. Lo studio mostra che 8 milioni di tonnellate di rifiuti possono essere avviati al recupero energetico producendo energia elettrica per oltre 7 TWh e che il biometano può essere attivato dall’8% del consumo nazionale. Marco Patuano, Presidente di A2A, afferma che è stato possibile analizzare le potenzialità delle Regioni in termini di valorizzazione delle fonti energetiche disponibili e definire il contributo dei diversi territori all’autonomia energetica del Paese all’interno dei vincoli normativi e strutturali esistenti . Secondo “l’indicatore sviluppato”, uno scenario che sta alimentando la consapevolezza della necessità di sfruttare al meglio le fonti energetiche rinnovabili per rendere il Paese il più autonomo possibile e per accelerare il processo di decarbonizzazione e transizione ecologica. Ed è proprio il pieno sfruttamento delle nostre fonti autoctone – come acqua, vento, sole e rifiuti – che triplicherebbe l’indipendenza dell’Italia dall’approvvigionamento energetico estero: un aumento di quasi quattro volte rispetto a quello registrato negli ultimi 20 anni, a vantaggio dei cittadini e delle imprese. “(MiaNews)

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