Il progetto dell’artista We Don’t Find The Pieces They Find Themselves è la nuova sezione permanente dedicata alla storia del Museo dalla fondazione alla distruzione della guerra.

Al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza si tengono due mostre dedicate alla memoria.

In ricordo di un’impresa da sogno, l’allestimento di una nuova sezione permanente del museo ripercorrerà le vicende che hanno portato alla fondazione del museo e al suo rapido sviluppo fino alla drammatica distruzione della seconda guerra mondiale.

“Non troviamo i pezzi che trovano loro stessi” è un’operazione creativa dell’artista contemporaneo Salvatore Arancio che ha tratto ispirazione per la realizzazione della sua mostra dalla storia del Museo.

La nascita, lo sviluppo e la rinascita del Museo sono visibili nei frammenti che guidano il percorso espositivo.

La nascita del museo nel 1908, la fondazione della rivista “Faenza” nel 1913, l’istituzione della scuola nel 1916 e la mostra permanente di arte ceramica moderna italiana sono alcuni dei punti di riferimento della storia.

Il drammatico bombardamento del 13 maggio 1944, cui seguì una rapida reazione e ricostruzione, è uno dei passaggi più importanti della storia del Museo.

Grazie al paziente lavoro del nostro laboratorio di restauro, oggi si recuperano ceramiche dal fondo delle macerie della guerra.

“Non troviamo i pezzi che trovano da soli”, che inaugura il 12 novembre, nella Project Room e nella Sala della Ceramiche Faentine, vuole affrontare i temi legati alla fragilità e alla memoria.

Il Museo Internazionale delle Ceramiche si trova a Faenza.

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