La nostra conoscenza ha accumulato così tanto tempo che non posso darvi una misura. Mario mi accoglie nell’orto della sua comunità di San Martino al Campo, ci sediamo sotto un pergolato dove il sole non disturba il dialogo e dove l’emozione della compagnia stimola la parola. Vedo anche il mio percorso fortunato, la scelta di essere sacerdote, la parrocchia di Coloncovez, gli incontri con la gente, la mia gente, la nostra gente, le persone che hanno perso la gioia di vivere, e anche coloro che hanno vinto e si stanno aggrappando alla vita. Vedo il percorso della Comunità, i muscoli dei collaboratori e dei volontari, e dietro a tutto tante emozioni. Ci sono file di ragazze e ragazzi che hanno lasciato con il disprezzo del “tossicodipendente” o con la malizia dell’AIDS, tutta l’infelicità che la società ha cancellato. Negli anni ’70 la Comunità ha vissuto un periodo molto vivace ed eravamo in conflitto. Ai figli, ai nipoti e ai figli che soffrono il dolore della vita sarà ora data tenerezza. Alle sei del mattino andai alla stazione a prendere un treno e incontrai Mario in un bar. La tua vita è stata una storia di strada, a contatto con gli emarginati. Sì, la strada è molto cambiata, oggi i visitatori hanno l’impronta dello “straniero”, gente che si ferma, altri continuano il cammino alla ricerca del diritto alla giustizia, al rispetto, alla dignità. In questo momento la Comunità sta attraversando una grossa difficoltà finanziaria e quindi mi rivolgo alla città, chiedendo di aiutare un lavoro che da anni aiuta! Non ho mai litigato con lui, gli ho sempre raccontato tutto quello che mi circonda e mi sono sempre fidato della sua carità. La bellezza di una fotografia mi viene in mente quando guardo Mario che si accarezza la barba e parla. I genitori di una bambina che soffriva di una malattia rara e che è stata tenuta in vita da tubi e mille cure hanno espresso con dolci parole la loro gioia per la visita. Per la bellezza di quell’amore, ricordo gli occhi lucidi, miei e di Mario. Negli ultimi anni la tua salute è stata attiva: cadere, rialzarsi, ricadere, rialzarsi. È anche un’opportunità per vivere il tempo del silenzio, il cerchio dei pensieri, la riflessione e la speranza di incontrare la vita migliore, e ti fa diventare più buono e accogliente verso tutto ciò che ti circonda. Quali sono i tuoi progetti per i prossimi 85 anni? Buon compleanno Mario, ora e sempre.

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