Riviviamo la stagione delle due grandi categorie del CIV e dei piloti che hanno lottato per il titolo fino all’ultima gara.

Il pilota del Barni Spark Racing Team si è impegnato molto per tenere aperto il campionato fino all’ultima gara, in cui per la prima volta lo abbiamo visto gestire un quinto posto che gli ha permesso di superare di 11 punti Alessandro Delbianco.

Pyrrhus potrebbe aver commesso troppe cadute ed errori perché non si sente più così superiore alla concorrenza, ma anche perché il nuovo regolamento ha livellato le prestazioni delle moto.

La competizione si è ampliata con l’arrivo di piloti del calibro di Niccol Canepa e Randy Krummenacher, oltre alla maturazione di Alessandro Delbianco e Luca Vitali.

La classifica dice che Delbianco, caduto nella prima gara dell’ultima prova del Mugello, è stato l’avversario più temibile.

La sua costanza nelle prestazioni, che lo ha portato a salire sul podio in tutte e sei le gare a cui ha partecipato, avrebbe reso la vita molto difficile sia a Pirro che a Delbianco.

Il suo compagno di squadra Randy Krummenacher è partito tranquillo, ancora convalescente dagli effetti del covid19, ma è cresciuto man mano che la stagione andava avanti, cogliendo la sua prima vittoria al CIV e la bellezza di 45 punti nell’ultimo round del Mugello.

Due anni fa la categoria è stata cambiata con l’introduzione della centralina unica, che avrebbe dovuto dare ossigeno ad una classe morente nell’ultima gara di Vallelunga.

La nostra Federazione si è sempre distinta per perseguire la sua missione di ampliare la base dei partecipanti al CIV, anche se questi numeri fanno bene al FMI.

Fortunatamente le nuove regole introdotte dalla Federazione Internazionale a fine 2021 non hanno rovinato un panorama che sembrava perfetto.

Il titolo italiano è stato assegnato solo all’ultima gara, contrariamente ai pronostici pessimisti.

Il nuovo mondo delle quattro cilindri e l’arrivo delle Ducati V2 hanno reso questa categoria ancora più interessante e combattuta, che alla fine ha visto prevalere Nicholas Spinelli.

Il due volte Campione Italiano Moto3 si è dimostrato un ottimo pilota, ma ha mostrato una maturità che è difficile trovare in un ragazzo di 21 anni.

Grazie al team Barni che lo scorso anno lo ha inserito nella Nazionale Supersport per fare esperienza e sviluppare la Panigale V2.

Matteo Ferrari è un ex campione del mondo MotoE che ha solo 25 anni.

Ha pagato per lo sviluppo della sua Panigale V2 ma è riuscito ad entrare in lotta per il titolo grazie alle sue prestazioni negli ultimi due round.

E’ stata una stagione in salita per Roberto Mercandelli per via dei due zero punti raccolti nella prima di Misano e Vallelunga, ma ha fatto di tutto per prendersi una rivincita e vincere il titolo italiano.

La categoria CIV 600 ha lottato tra l’esperto Marco Bussolotti e il giovane Kevin Zannoni.

A fine luglio a Misano Bussolotti ha raccolto 45 punti contro i 13 di Zannoni.

Marco meritava di vincere il titolo italiano molti anni fa, ma la doppia vittoria di Imola lo stimolerà ad una brillante carriera.

Nonostante Emanuele Pusceddu sia emerso nel finale di campionato, l’incidente in Gara 2 al Mugello gli ha impedito di conquistare la terza posizione in campionato, andata ad un costante Andrea Pontone.

La categoria CIV 600 non ha più motivo di esistere al di là del calibro dei piloti che vi hanno preso parte.

Giusto dare la possibilità ai team di utilizzare le moto degli anni precedenti, ma speriamo in una categoria unica.

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