Sei mesi fa Sonny Colbrelli era steso a terra, completamente coperto di fango e felicissimo di aver vinto la battaglia della vita. Il “Cobra” aveva fatto l’impresa non solo per sé, ma per l’intero ciclismo italiano, che tra Monumento Classico e Mondiali su strada è in fase di magra da oltre un decennio. Una vittoria che ha pareggiato i conti con i tanti secondi posti che Sonny ha conquistato in una carriera da wrestler generoso, che ci ha sempre messo il cuore. Dopo che Sonny è stato ricoverato in ospedale a Padova, i suoi fan hanno trattenuto il respiro mentre si sottoponeva a una serie di esami. Grazie alla prontezza dei soccorsi e alla paura di essere un sopravvissuto, Sonny resterà fermo almeno fino a giugno, dopo altre prove. Le strade da percorrere sono diverse e più accidentate del selciato per un ragazzo di 31 anni che aveva vissuto la stagione di maggior successo della sua carriera. A Christian Eriksen è stato impedito di tornare a giocare per l’Inter a causa di uno scompenso cardiaco agli ultimi Europei dopo che un protocollo lo aveva vietato. Il sentiero potrebbe prendere Colbrelli, aggirare l’ostacolo e poi correre con una patente di un altro paese. Si potrebbe partire dagli anni ’60 con Franco Bitossi, soprannominato “Cuore Matto” per via dei suoi frequenti casi di aritmia, per arrivare al caso attuale della campionessa del mondo di scratch, Martina Fidanza. Elia ha avuto un’aritmia che lo ha colpito nell’anno 2021. L’idea di correre per un altro Paese sarebbe strana per il campione italiano e il campione europeo in carica, che hanno sempre amato e onorato la maglia azzurra. Il cuore di Sonny Colbrelli e il bivio più difficile: correre da non italiano viene da Il Fatto Quotidiano.

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